martedì 14 ottobre 2008

Classi differenziate per gli emigranti

Il leghista Roberto Cota ha presentato una mozione sull'istituzione nella scuola dell'obbligo di classi riservate agli alunni stranieri che non parlano o parlano poco la nostra lingua, le «classi d'inserimento ».
La mozione è passata tra le polemiche con una maggioranza di venti voti: 265 sì e 246 no e un astenuto. È stato necessario il cambiamento di alcuni termini per scongiurare una spaccatura nella stessa maggioranza: «classi di inserimento» piuttosto che «classi ponte», un sostantivo che lascia dei dubbi sull'attraversamento, e sottolineando che la finalità del provvedimento è quella di «favorire» l'ingresso piuttosto che «autorizzarlo», dal momento che le autorizzazioni con la formazione non hanno molto in comune. L'ingresso degli studenti stranieri nelle nostre scuole in futuro dunque potrebbe avvenire attraverso nuove regole: somministrazione di test e altre prove di valutazione. Chi non le supererà verrà inserito in apposite classi che dovrebbero favorire l'apprendimento della lingua italiana, propedeutico all'ingresso nelle classi tradizionali. Altra novità: non sarà consentito l'inserimento degli studenti stranieri nelle classi ordinarie oltre il 31 dicembre di ciascun anno e la loro distribuzione dovrà essere proporzionata al numero complessivo degli alunni.
"La mozione di Roberto Cota - scrive il Corriere della Sera - ha rischiato di determinare una frattura nella stessa maggioranza. Alcuni esponenti si sono dissociati in modo netto come i deputati del Pdl Nicolò Cristaldi e Mario Pepe. L'idea di combattere l'emarginazione creando classi speciali non ha convinto soprattutto il vice presidente dei deputati del Pdl, Italo Bocchino. L'idea sarà anche buona, ha osservato, ma la formulazione risulta alquanto infelice. Bocchino ha suggerito alla Lega di cambiare alcune parole: meglio chiamarle «classi di inserimento». Cota, relatore, che aveva al suo fianco il leader della Lega, Umberto Bossi, e il sottosegretario all'Istruzione, Giuseppe Pizza, per il governo, hanno accolto il suggerimento e la mozione è stata approvata".

1 commento:

Anonimo ha detto...

Ho letto la notizia sul giornale. E come spesso ormai mi accade provo un moto di stizza. Verso Bossi & Co? no, verso la sinistra ( con la s minuscola)perché come sempre non hanno saputo affrontare un problema esistente e si sono fatti scavalcare dalla destra con le conseguenze e le ambiguità che vediamo oggi. E' un'ipocrisia pensare che non esista un problema di inserimento dei ragazzi/bambini stranieri nelle classi. Finora anche ragazzi arrivati magari da 15 giorni sono stati inseriti, meglio sbattuti , non in prima elementare, ma in una prima o seconda o terza superiore, facendo finta che la full immersion nella classe fosse il metodo migliore per far imparare loro l'italiano. Risultato? I ragazzi vengono (quasi) regolarmente bocciati. Da anni si chiede un vero inserimento dei ragazzi nelle classi che dovrebbe prevedere un ingresso graduale e un forte sostegno linguistico parallelo. Ovviamente per fare questo ( e non so se la Gelmini lo sappia) occorrono finanziamenti perchè per insegnare agli stranieri occorrono insegnanti di seconda lingua, progetti ecc. Ma finora , con qualsiasi ministro, nulla è stato fatto.E ci tocca quindi subire questo decreto sospetto .