giovedì 9 ottobre 2008

Ma questa crisi, chi la paga?

Nel 1987 ho scritto un libro sulla prima crisi globale dei mercati finanziari, "Il grande sboom", editore Etas libri. Venne a presentarlo Mario Monti, ebbe un discreto successo di vendite e di critica. Lo ricordo perchè in questi giorni i titoli dei giornali e delle trasmissioni radio-tv sono identici a quelli usati in quel libro per i vari capitoli:"Allacciate le cinture", "Svegliarsi conTokyo e prender sonno con Wall Street", "Non gettatevi dalle finestre", "Il grande falò"..
In 20 anni le immagini per descrivere la caduta dei mercati restano sempre le stesse, come se le parole non riuscissero a rinnovarsi, a esprimere nuovi significati.
Invece questa crisi è molto diversa da quella di allora e del 2001.
Quelle erano state avvisaglie, l'indicazione di un guasto cui non si è voluto porre riparo.
Come un ascensore, che ogni tanto si fermava d'improvviso. Invece di indagare sulle cause l'amministratore del palazzo si è limitato a far venire il tecnico, a cambiare una rotella magari o ingrassare il cavo, preoccupandosi che ripartisse al più presto. Poi, un giorno, la cabina si è schiantata al piano terra e, dopo aver soccorso morti e feriti, si è scoperto che quell'ascensore era logoro, e andava cambiato. Nessuno vuole assumersi la colpa: l'amministratore " gli inquilini non volevano, funziona ancora, dicevano", il tecnico "l'avevo segnalato ma si pensava che volessi speculare sulla paura per vendere un altro ascensore", gli abitanti della casa "ogni tanto si sentivano dei rumori, ogni tanto si fermava ma era ancora in buono stato, per cambiarlo bisognava essere tutti d'accordo". Intanto, in attesa di rifare l'impianto, tutti vanno a piedi.
Male non fa, ma certo la vecchietta che sta al quinto piano farà fatica a fare le scale e la sua vita per un po' peggiorerà. Il ragazzo handicappato del terzo uscirà meno, è difficile portare su e giù la carrozzella e lui bisogna portarlo in braccio. I due giovani del quinto piano soffriranno meno, andavano già prima in palestra, il fiato non gli manca. E i signori del quarto si sono trasferiti "fino alla fine dei lavori" nella casa fuori città, una villetta con giardino dove le scale non ci sono.
Al solito, le crisi colpiscono in modo diverso, ma sempre sono i più deboli a pagare il prezzo più elevato. C'è bisogno di una solidarietà più diffusa, un'attenzione maggiore a chi sta facendo fatica. Proprio il contrario di quello che si sta facendo nel nostro palazzo Italia, dove è diventato di moda essere cattivi ed esibirlo con orgoglio.
Propongo alcuni articoli sulla crisi finanzaria che mi sembra meritino una lettura,
http://www.corriere.it/economia/08_ottobre_09/mucchetti_focus_crisi_borse_finanza_31684ade-95c8-11dd-86ba-00144f02aabc.shtml

http://www.corriere.it/economia/08_ottobre_09/caretto_manager_sullivan_aig_liquidazione_4e0acd0a-95c9-11dd-86ba-00144f02aabc.shtml

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